con il patrocinio del Comitato Provinciale di Roma di
Junio Ambrogio
MALPELO E IQBAL
regia Junio Ambrogio
con Junio Ambrogio, Thoni Sorano, Fabio Garau
idea drammaturgica e testo Francesco Randazzo
coreo-regia Dario La Ferla
musica Thoni Sorano
scenografia e costumi SCENAPPARENTE
collaborazione alla regia Marco Sabatino
disegno luci Elvio Amaniera
riprese e montaggio video Toti Valente
fotografia di scena Laboratorio Kos - Siracusa
da mercoledì 25 a domenica 29 marzo 2009
dal mercoledì al sabato h 21; domenica h 17.30
ROMA - L'Orangerie - Teatro dell'Accademia
Via Alessandro Volta, 41/A (Testaccio)
Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo, che prometteva di riuscire un fior di birbone. Sicché tutti alla cava della rena rossa lo chiamavano Malpelo; e persino sua madre, col sentirgli dir sempre a quel modo, aveva quasi dimenticato il suo nome di battesimo.
Iqbal Masih era nato nel 1983 e aveva quattro anni quando suo padre decise di venderlo come schiavo a un fabbricante di tappeti. Gli interessi del "prestito" ottenuto in cambio del lavoro del bambino lievitavano; Iqbal veniva picchiato e incatenato al suo telaio, lavorando per intere giornate. Per 12 dollari ebbe inizio la sua schiavitù.
Laura Neri
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